Le ulcere da pressione
Anche note come piaghe da decubito, sono lesioni cutanee di difficile guarigione: si tratta di ferite coinvolgenti sia gli strati superficiali della pelle (epidermide, derma), che la muscolatura e le ossa (nei casi estremi).
Si sviluppano in aree del corpo in cui la perfusione di sangue è ridotta a causa da una prolungata pressione meccanica; questa condizione può occorrere in pazienti allettati per lunghi periodi oppure in coloro costretti ad indossare apparecchi correttivi o busti ortopedici, ingessature, o grave obesità (che costringe all'immobilità).
La pressione o lo stiramento comprime i capillari che trasportano il sangue, cosicché l’area cutanea interessata non può più venire irrorata dal sangue ed essere rifornita di ossigeno in modo sufficiente. La diminuita circolazione sanguigna porta ad un accumulo di prodotti metabolici tossici nel tessuto con successivo aumento della permeabilità capillare, dilatazione vasale, formazione di edema ed infiltrazione cellulare.
All’insorgenza delle ulcere da pressione concorrono fattori sia locali (compressione, forze di taglio,attrito, umidità, secchezza) che generali (età, immobilità, malnutrizione, malattie sistemiche)
I fattori delle ulcere da decubito
Fattori locali: Pressione
Quando la pressione esercitata dal peso corporeo sul piano di appoggio, supera dei periodi prolungati di 2 ore con dei valori pressori che superano i 32mmHg, si crea una condizione di ischemia dei tessuti, con conseguente necrosi tessutale, che evolve a stadi, iniziando dai tessuti sottocutanei.
Forze di stiramento o di taglio - I vari segmenti corporei tendono a scivolare da una posizione all'altra se non vengono sorretti da una idonea postura, determinando a livello della cute interessa una pressione tangenziale, con effetto di stiramento, microtrombosi locali, ostruzione e rescissione dei piccoli vasi sanguinei con conseguente necrosi tessutale profonda.
Attrito o frizione - E' la forza esercitata da due superfici per sfregamento delle due parti, preparando la cute ad eventi lesivi.
Fattori sistemici
Età - i soggetti anziani sono più predisposti a sviluppare una lesione da decubito a causa delle modifiche della cute legate all'invecchiamento quali: diminuzione del tessuto adiposo sottocutaneo, la diminuita risposta immunitaria cellulo- mediata, la diminuita percezione del dolore, il rallentamento alla guarigione delle ferite, la riduzione del microcircolo, la diminuita risposta infiammatoria locale, la diminuzione della sensibilità e dell'elasticità.
Riduzione della mobilità - ogni malattia o condizione che riduca nella persona l'abilità a muoversi liberamente aggrava il rischio di insorgenza di lesione. La compromissione dello stato mentale, le malattie psichiatriche o neurologiche, la sedazione farmacologia, il dolore o le fratture ossee, diminuendo la mobilità del soggetto, costituiscono fattori di rischio per la comparsa di lesioni.
Malnutrizione - Lo stato nutrizionale può essere severamente compromesso nei soggetti anziani, nelle iperpiressie prolungate e nella cachessia neoplastica. Uno stato di malnutrizione condiziona lo sviluppo di lesioni.
Esistono varie proposte di classificazione in gradi delle lesioni da decubito. Ciò che conta è individuare precocemente lo stadio del danno tissutale e conoscerne la progressione, poiché questi sono i presupposti per una terapia adeguata.
Stadi e classificazioni delle ulcere da decubito
La classificazione qui descritta è quella proposta dall’Agency for Health Care Policy and Research (AHCPR), che individua l’evoluzione delle lesioni da decubito in 4 stadi:
STADIO 1
Iperemia ed eritema della cute che non scompare dopo lo scarico della pressione. Esso rappresenta la lesione che preannuncia l’ulcerazione cutanea. In soggetti di carnagione scura la discromia, il calore, l’edema e l’indurimento della cute sono i segni più utilizzati per valutare questa fase.
STADIO 2
Lesione cutanea a spessore parziale epidermide e derma (derma papillare che è il più superficiale). La lesione è superficiale e si presenta clinicamente sotto forma di abrasione, bolla o cratere poco profondo non sottominato.
STADIO 3
Lesione cutanea a spessore totale con degenerazione (danneggiamento o necrosi) del tessuto sottocutaneo in grado di estendersi in profondità fino alla fascia sottostante, senza però attraversarla. La lesione si presenta clinicamente sotto forma di cratere profondo associato o no a tessuto adiacente sottominato. E’ necessario verificare l’esistenza di complicanze infettive periostali od ossee. Può guarire solo per seconda intenzione.
STADIO 4
Degenerazione massiva con danno muscolare, osseo e di strutture di supporto (tendine, capsula articolare); il danno può estendersi fino agli organi viscerali. Anche la presenza di tessuto sottominato e la formazione di tasche può essere associata a lesioni da decubito di stadio 4.